martedì 28 marzo 2017

Le unghie del Diavolo - Gryphaea Lamarck, 1801

Capitato per caso mentre leggevo un libro sull'estinzione del Permiano...

il pezzo fa così:

"...I più facili da trovare erano gli esemplari di Gryphaea, in passato chiamati le unghie del diavolo, dal momento che sembravano le unghie callose e dure di un qualche dragone... ...si tratta di una conchiglia ricurva a forma di mezza ciambella ma con un guscio piatto che ricopre la parte superiore... viveva con la parte ricurva... semisepolta nella fanghiglia del fondale marino e con la parte piatta superiore che si poteva aprire... come il secchio della pattumiera..." [Benton - La più grande catastrofe di tutti i tempi - Newton & Compton eds]

Benton M.J. - La più grande catastrofe di tutti i tempi.
testuali parole con i puntini per gli omissis

La storia di Gryphaea Lamarck, 1801 è tanto triste quanto interessante. Rappresenta quella che viene comunemente raccontata come deriva genica. La specie ha talmente specializzato la propria conchiglia che ne ha decretato l'estinzione.

Le immagini che propongo, sebbene effettivamente potevo utilizzare uno sfondo più contrastante, possono essere esemplificative.

Gryphaea Lamarck, 1801 - Lussemburgo.

Gryphaea è una conchiglia bivalve, più o meno come una vongola o un'ostrica, più vicina ad un ostrica in effetti, e come tutti i bivalvi ha una porzione della conchiglia più ricurva, la zona umbonale, ed una più piatta, la zona commessurale.

Quando andiamo al mare e raccogliamo le conchiglie bivalvi con il buchetto, che da piccoli ci facevamo le collanine, il buchetto spesso è stato realizzato da un predatore nella porzione umbonale. Nell'umbone perché è lì che vive ritirato il mollusco che ha secreto la conchiglia.

Dell'avvincente pugna per la sopravvivenza che quel buco rappresenta potremmo parlarne in altri post, ma qui mi interessava solo indicare quale fosse l'umbone.

Probabilmente appunto per sfuggire ai predatori Gryphaea, nel Giurassico inferiore, ha cominciato a modificare la propria conchiglia ingrossando ed inspessendo l'umbone. Ingrossandosi l'umbone si è riiegato su se stesso e ha insistito su una delle due valve. Questa si è modificata a sua volta diventando praticamente un opercolo.

La strategia sembrava vincente se non fosse che con siffatto opercolo le funzioni vitali erano difficilmente esplicabili e quindi la conchiglia si trovava troppo specializzata nella difesa e vincolata ad un ambiente marino ben preciso. Questo comporta che il cambiamento ambientale potrebbe non essere recepito dall'animale che potrebbe non essere riuscito ad adattarvisi, estinguendo.

Inoltre, Gryphaea, genere a cui sono particolarmente affezionato, è protagonista di una mitologia. Quando nell'antichità, come oggi, i fossili venivano rinvenuti, spesso non si riusciva, a differenza di oggi, a dare una spiegazione sul perché della loro presenza se non ricorrendo alla mitologia. Se Gryphaea ricorda le unghie del drago o del demone, le ammoniti erano serpenti pietrificati, le belemniti fulmini pietrificati, nummuliti erano soldi, i dinosauri erano i draghi (in ben due mitologie indipendenti), gli elefantidi erano i ciclopi...

sarebbe bello parlare speditivamente di ognuna di queste interpretazioni...

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