venerdì 11 aprile 2014

Un'avventura in tre, l'inizio di un viaggio fantastico

Ero vagante, leggero, vicino a quella finestra marrone chiusa e mi divertivo a far cigolare l'insegna della locanda, si chiamava? ah si: "Il Puledro impennato". 

Ad un momento la finestra si apre improvvisa ed io sono attirato fresco dentro, nuovo e ricco mentre vedo allontanarsi calde e scure nel verso opposto le alitate interne.

Entro e comincio a girare con forza tra i tavoli e gli astanti, smuovo i capelli della cameriera e raffreddo il sudore che imperla il petto mostrato dalla generosa scollatura della bella cortigiana, volo intorno al boccale di birra che viene portato verso la bocca e trasporto lontano l'odore delle patate speziate che stanno per essere mangiate. 

Giro e vago per questo luogo semiscuro e prendo in prestito le chiacchiere ed i rumori che vengono prodotti.

Mi dirigo verso quel tavolo in fondo, quello dove c'è sempre poca luce, attirato lì dal risucchio del caminetto. 

Vengo intercettato e mi sposto verso il vecchio dal viso affilato e la lunga barba bianca. Lo vedo: sembra povero nell'abito, ma ha un cipiglio nel muovere le mani ed una luce negli occhi... 

Mi dirigo sempre più velocemente verso il suo naso, entro e le narici mi fanno spazio, vado giù nei polmoni, mi carico di aria calda, torno su e divento:"... e allora mi servono almeno tre volontari giovanotti che vogliano portare questo pacco, piccolo ma ahimè ambito, fino oltre i monti, e consegnarlo alla guarnigione che lì è di istanza. Purtroppo non posso farlo io stesso perché sono troppo vecchio, ormai..." e mentre riesco fuori mi giro un attimo e vedo uno sfavillio furbesco negli occhi dell'uomo: chissà cosa trama! 

Ma non ho tempo e di nuovo corro verso un ragazzo, magro e slavato, più delicato e pulito di tutti quelli che gli stanno attorno. E' ben vestito: pantaloni attillati camicia con le maniche a sbuffo ed un piccolo corpetto di cuoio, un corto mantello ed uno stiletto lungo ed affilato sul fianco. I capelli sono biondi e tagliati alla paggetto, ma che sciccheria! Ma cosa vedo sul corpetto? Ah uno scudo fregiato, due leoni, un giglio e uno stendardo, sarà il simbolo della sua famiglia? 

Ma ecco che entro e riesco da lui:" Io mi offro volontario messere, porterò io il vostro pacco e vi giuro sul mio onore che arriverà sano e salvo a destinazione!".

Subito vengo deviato dalla mia traiettoria per finire nella bocca del nano e riesco odorante di birra: "Ma dove pensi di andare, damerino dei miei stivali da solo per i monti! Verrò con te, avrai bisogno di me e della mia ascia, lassù! A me della birra fresca ora!" 

Vengo vomitato lontano da quel basso guerriero tutta barba e pancia e volo libero e roteante verso quella ragazza: orecchie a punta e viso delicato e occhi che possono stregare i venti e le nuvole, corpo sinuoso, forte e morbido. "Ehy mica penserai" dice con un sorriso "di andartene in giro solamente con quel nano lì, hai bisogno di qualcuno che ti levi dai guai dove ti ficcherai con lui..."

... 

"E sia" torno dal vecchio "il trio del viaggio è così formato.... che il vostro viaggio abbia inizio".

[to be continued]

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