sabato 20 febbraio 2021

Il mio primo anno di Coronavirus

La data non la ricordo affatto, quindi potrebbe essere circa un anno, e il telegiornale non lo vedevo, impegnato in cartoni animati con Emma, tuttavia ovviamente ero a conoscenza di una situazione sanitaria in crisi in Cina.

Ma d'altronde ogni 3 per 2 un brutto male era causato dai cinesi, almeno secondo una certa televisione e una certa politica.

E tutti gli allarmi dopo un po' rientravano.

Questa volta era differente e nei corridoi scolastici serpeggiava la paura.

E lavarsi le mani, starnutire nel gomito, pulizia e attenzione

Finché un giorno in classe due ragazzi, in classe, una prima media, si passano una mascherina.

La mascherina, questa new entry, semisconosciuta, con cui saremmo scesi a patti di lì a poco.

Era una mascherina credo fatta in casa, a fiori, apparteneva ad una ragazza di origine vietnamita, dettaglio di rilievo per quello che sarebbe successo di lì a poco.

La mascherina era mostrata come curiosa novità e i ragazzi ci giocavano, ma era necessario porsi il problema di capire quello che succedeva.

Avremmo capito dopo che "passarsi una mascherina" era tra le azioni più pericolose mai fatte.

Allora ci siamo posti il problema di cominciare a lavorare, in scienze, sulla situazione in essere con l'obiettivo di cercare di comprendere cosa stesse succedendo, e perché tutti fossero così allarmati.

La ricerca l'abbiamo fatta su internet, di classe prima e di gruppo poi, tramite ricerca per parole chiave, in inglese.

E abbiamo scoperto Wuhan, il market degli animali selvatici, pipistrelli e tramiti. 

Abbiamo scoperto i virus della famiglia Coronaviridae, tra cui novel Coronavirus 2019 (n-Cov 2019) e infine abbiamo scoperto la reazione delle persone a tutto quanto.

La padrona della mascherina a causa dei suoi occhi a mandorla e della sua origine, raccontò di essere stata discriminata nel paese.

Insieme alle discriminazioni di paese erano arrivate le prime notizie delle scomparse e delle persone intubate.

Abbiamo anche scoperto i complottismi, i negazionisti e i minimizzatori.

La cruda realtà era entrata in classe e allora la necessità di capire diventò ancora più prepotente. 

Poi un giorno, durante una lezione sulle proprietà delle potenze, a matematica, dopo che scoprimmo una sorta di simmetria a farfalla delle proprietà studiate, mi lasciai andare alla confidenza che "ma non i annoia un po' questo modo di fare lezione, io alla lavagna e voi a prendere appunti?"

Due giorni dopo inizia il lockdown, la DAD, Classroom, Meet, Gsuite... Una nuova epoca inizia, io l'ho chiamata il Cyborghiano, dove la connettività è di primaria importanza.


Questo è l'inizio della mia versione di questo anno surreale, diverso, completamente nuovo, nella sua tragicità ma anche nella sua innovazione.