domenica 27 novembre 2016

E se prevedere un terremoto non servisse?

Ogni volta che un sisma sconvolge la vita delle persone, specie qui in Italia, inizia un periodo di incertezza emotiva che porta i tanti speculatori della predizione del terremoto utilizzando metodi non convenzionali a ringalluzzirsi e ricominciare a portare avanti le proprie idee.

Ed è anche comprensibile. La gente ha bisogno di essere rassicurata e di certo un "non lo sappiamo" o una qualunque risposta scientifica non aiuta! Non è quello che la gente vuole sentirsi dire!!

Tuttavia è la verità! 

Il terremoto non si prevede, 

non come vorremmo noi almeno.

Ma poniamo il caso che uno dei metodi dei convinti della predizione funzionasse. Veramente e sinceramente.

Finalmente possiamo prevedere un sisma. 

Ovviamente affinché un metodo possa considerarsi soddisfacente deve avere un numero grandissimo di prove, di sismi indovinati, una casistica di fallimenti, la statistica di una legge.

Ce l'abbiamo! Abbiamo tutto! Certo ottenere questi dati è costato la vita di tante, troppe, persone che nel tempo hanno subito anche drammaticamente i fallimenti, i risultati parziali, le eccezioni alla regola, i sismi che non rispondono al metodo.

Ma va bene è tutto pronto.... e prevediamolo sto terremoto va...

e visto che abbiamo usato il metodo di Tal dei Tali, direi che noi scienziati gli possiamo riconoscere il merito premiandolo con la prima predizione ufficiale.

"Il giorno x ci sarà un sisma del grado y nella zona z"

Perfetto! Ma ora quale sarà lo scenario? Sicuramente la gente potrà evacuare e lo farà attivando tutte quelle procedure già studiate e tarate al territorio, proprie degli opportuni piani di protezione che ogni comune o ogni gruppo di comuni dovrebbe già avere.

La gente farà i bagagli e se ne andrà. Cosa prenderà? Tutto o lo stretto necessario? Traslocherà completamente? Ma che faccio? Il televisore da 50 pollici comprato meno di un anno fa lo lascio o me lo prendo?

Ma quanto mi costerà tutto questo trasloco?

Perché di trasloco si tratta visto che il terremoto avverrà sicuramente e comporterà il crollo o la lesione grave del mio palazzo che, visto che ora si prevedono i terremoti, non mi sono peritato di adeguare e migliorare sismicamente, come inutilmente il mio geologo mi ha continuato a ripetere in tempi non sospetti.

Vai comunque camion, operai, due auto, le mie cose sono pronte, lascio questa casa troppo simile ad una trappola per topi. E quelle finestre che mi guardano come in un film del terrore. Un po' mi rode che debba lasciare le doppie finestre che ho installato proprio alla fine di agosto...

Ma ora dove vado? casa di mamma (nonna/zia/babbo... insomma di un parente) deve essere sgomberata per cui non posso andarci. 

Devo avere un'altra casa! 

Un'altra casa?! Ma come!? non avevo i soldi per il miglioramento/adeguamento/costruzione antisismico e ora mi devo comprare un'altra casa?

Potrei prenderla in affitto, ma se crolla tutto potrei anche perdere il lavoro e tutto quello che avevo non lo avrò più, beh tranne il televisore a 50 pollici, supporto a stelo, che fa bella figura di se' nel camion che pago a giornata.

E comunque va bene, sarà per un periodo breve! Posso affittare un'altra casa, sempre che la trovi.

Ma la mia vecchia casa? Se non mi aiuta il terremoto a distruggerla e per un maledetto effetto di sito mi resta in piedi per quanto lesionata? Si perché se crolla una casa si' e una no a causa delle risposte sismiche locali, avviene anche il contrario e quindi quelle immagini di case con le fratture a croce di Sant'Andrea cominceranno a perseguitarci come una sentenza di fallimento. Questo perché se la casa crolla a causa del sisma, la maggior parte del lavoro l'ha fatto il sisma e andranno semplicemente sgomberate le macerie.

Ma se una casa resta su ed è inagibile? Dovrò abbatterla e ricostruirla. Dovrò pagare per finire quello che il terremoto ha iniziato gratuitamente e poi dovrò ricostruire altrimenti non avrò più un posto dove stare...

certo sono vivo, non ho perso niente e ho anche il mio televisore a 50 pollici così che potrà obnubilarmi con il canone pagato e la spazzatura ad ogni canale.

Ma io tutti questi soldi non ce li ho! e quindi per non dovermi vendere le auto e il televisore, potrei sempre rimanere nella casa in affitto. E chi se ne frega di quella vecchia palazzina di nonno che ora non c'è più in quel bel paesello montano che tanti guai mi ha appena procurato e che per quanto mi riguarda può rimanere così come è. Al limite tornerò a visitarlo lamentandomi della sua fatiscenza, tutti i ferragosto.

Ovviamente è solo lo scenario della mia mente bacata.

Mi sono divertito a crearlo possibile in un mondo in cui le previsioni sismiche siano una realtà consolidata. Realtà in cui però essendoci concentrati su di un passaggio che ha importanza solo nel consesso scientifico, ha dimenticato di fare quello che è possibile fare in qualsiasi tipo di mondo, anche senza previsione.

Se avessi adeguato o migliorato la mia casa dal punto di vista sismico, se avessi investito in sicurezza antisismica durante la costruzione del mio regno privato, probabilmente, a meno di sismi inusitati, non avrei bisogno di tutta la tarantella appena sciorinata. Per carità per alcuni sismi veramente non può fare altro che andarsene e pace! Ma abbiamo visto che anche un nono grado (Giappone 2011) si può sopportare con gli opportuni atteggiamenti. Ma sarà possibile solo, e lo ribadisco, quando ricominceremo a costruire bene con tecniche nuove seguendo i costi necessari.

Non vale dire che i soldi non ci sono perché stiamo scegliendo sulla testa dei nostri figli quindi a costo di sacrificare tutto il resto i soldi necessari devono uscire. E non dobbiamo essere solo noi privati, dobbiamo muoverci con le istituzioni e il governo come un unico super-organismo affinché le nostre case, le case dei paganti di tasse e dei votanti non debbano crollare. Mai più.

Prima ancora e invece della previsione che potrebbe anche non essere necessaria, quello che è urgente da fare è cambiare il nostro atteggiamento nei confronti del mondo in cui viviamo. Prevenzione degli atteggiamenti e adeguamento/miglioramento dei costruiti, questa è l'unica strada. Il resto non è necessario. E anche la previsione del sisma, una volta modificati gli atteggiamenti e le costruzioni, perde di patologia e torna al livello predestinato.

E' solo il mio punto di vista e potrebbe essere anche opinabile, ma io un po' ci ragionerei, dai... nella pubblicità tra un talk show e l'altro di una televisione già pagata.

venerdì 18 novembre 2016

Lytoceras cereris: la mia prima ammonite

8 e 9 Novembre 1996, si parte! Destinazione un luogo ameno tra l'Umbria e le Marche. Io ero convinto fosse Piobbico e andassimo a vedere il Monte Nerone...

niente di più sbagliato, saliamo sul Catria e saremmo andati a dormire dalle parti di Pianello.

Ma di questo devo aver già parlato... boh controllerò...

Arriviamo sull'affioramento, una montagnola di Rosso Ammonitico Umbro Marchigiano e prima di farci fare qualsiasi cosa Jack, il professore, ci scatenò e ci disse di provare a cercare i fossili.

Il mio primo affioramento di Rosso Ammonitico
E io non trovavo niente... non che mi interessasse trovare chissà che, non è che avessi il dente avvelenato, ma diamine... un pezzettino di ammonite, per vedere come era fatta...

e niente!!! solo fucoidi. Spaccavo le rocce e e solo fucoidi.
I fucoidi sono le tracce del passaggi di animali che vivevano al di sotto del fondo marino, nei primi centimetri di sedimento. Questi animali, verosimilmente vermozzi (dai su se fossi un "vero paleontologo" direi anellidi, ma starei anche scrivendo su Invertebrate Palaeontology), vivono e si nutrono passando attraverso il sedimento e letteralmente "magnando sabbia e cagando silt" [Jack docet]. 

qui ci starebbe bene una foto di un fucoide nel rosso ammonitico ma mi riservo di pubblicarla nonappena ne fotografo uno.

Passando attraverso il sedimento, lo ingeriscono nutrendosi delle sostanze edibili che in parte lo compongono e lo espellono cambiando la granulometria. Infatti la sabbia e il silt sono i nomi legati alle diverse classi di grandezza dei singoli grani che compongono una roccia sedimentaria.

E questo cambio di granulometria, insieme alla presenza di materiale organico che viene espulso dal vermozzo, o che lo stesso secerne per passare attraverso il sedimento, fa si' che la traccia resti ben visibile nella roccia e fossilizzata nel tempo. Anzi dirò di più, proprio grazie alla presenza della materia organica la traccia diventa roccia ad una velocità maggiore di quella della roccia circostante.

Insomma io trovavo solo sti fucoidi e per quanto tutta la pappardella appena detta io domande sul fatto che trovassi tracce di vermi e seguendo il vecchio adagio che "chi si somiglia si piglia" un po' ci stavo rimanendo male...

Ad un certo punto giro un sasso e la vedo. La mia prima ammonite, la spirale fossilizzata che poi avrebbe ispirato parte della mia vita professionale ed accademica. 

"Professò come si chiama?" e Jack mi presentò Lytoceras sepositum.

Lytoceras cereris. Sebbene nel mio cuore rimanga Lytoceras sepositum.


E io rimasi meravigliato dalla leggiadria della forma, dalle delicate linee sulla spirale, quelle che poi avrei riconosciuto come linea di sutura, da come piccole (la mia era piccola) fossero così totalizzanti nella roccia stessa... addirittura la roccia prendeva il nome da loro.

Sono passati degli anni da quel momento. Laurea e Dottorato. Nel frattempo il professore è venuto a mancare e io non posso più fargli vedere a che punto sono arrivato.

Ma ho ripreso il fossile, l'ho guardato con gli occhi dell'esperienza e...

oddio ma non è Lytoceras sepositum, dalla spira a sezione circolare, ma Lytoceras cereris, dalla spira slanciata a sezione ovale compressa...

ma chi se ne frega!!! Per me quell'esemplare, solo lui rimarrà per sempre Lytoceras sepositum.

ps. prima o poi dovrò raccontare un po' di ammoniti.